Mark BernardiniIl'ja Varšavskij

L'operazione “Cunami” è rinviata

Gli intermediari stavano terminando gli ultimi preparativi al quartier generale. L'Aiutante entrò nella stanza ed avvisò che la ridislocazione delle truppe era terminata.

Il Generale diede un'occhiata ai presenti.

– Signori, vi ricordo le condizioni delle manovre per l'operazione “Cunami”. Le manovre avranno luogo a livello di divisioni, le squadre dei fucilieri verranno appoggiate dai carri armati, dai plotoni paracadutisti e dall'artiglieria. Inoltre, ciascuna parte avrà a disposizione batterie di missili atomici. La peculiarità di queste manovre consiste nel fatto che i “Giaguari” verranno comandati da un calcolatore elettronico. Scopo delle manovre è conquistare le postazioni detenute dagli “Orsi”. Prego, Sir, può immettere nel suo calcolatore i dati sulle posizioni di partenza.

– Okay! – gridò il Professore.

Fece un cenno all'Assistente e questi si mise a praticare sulla scheda i fori in una bizzarra successione.

Per un po', a partire dal momento in cui vennero immessi i dati necessari nel calcolatore, il quadro di questo si illuminò di varie lampadine colorate. Poi, sul quadro principale comparve una croce rossa luminosa.

– E' pronto? – chiese il Generale.

– Il calcolatore non è d'accordo sulla dislocazione proposta e chiede la redistribuzione, – rispose il Professore.

– E cosa vuole?

– Adesso vediamo.

Il Professore schiacciò un bottone verde sul quadro principale e dal calcolatore uscì un nastro di carta pieno di zeri ed unità.

– Curioso, – disse il Colonnello che fungeva da intermediario dei “Giaguari”.

L'Assistente contò i segni sul nastro e prese appunti sul suo taccuino.

– Chiede l'eliminazione delle riserve sui fianchi. Otto squadre fucilieri debbono occupare le postazioni lungo la linea del fronte.

– L'inizio lascia a desiderare, – disse il Generale. – Vuole lasciare i “Giaguari” senza nessuna copertura sui fianchi?

– Insiste perché due gruppi di carri armati da sfondamento si portino sui fianchi ed occupino le postazioni retrostanti i fucilieri.

– Geniale! – disse il Colonnello.

– C'è altro? – chiese il Generale.

– La bandiera della divisione deve essere collocata al centro, accanto alla batteria missili atomici, dietro i fucilieri.

– Stupendo! – esclamò il Colonnello. – Ha tenuto conto persino della bandiera!

Il Generale corrugò la fronte, ma non disse nulla.

– Sulla loro destra e sulla loro sinistra si debbono dislocare due batterie leggere, – continuò l'Assistente. – Accanto alle batterie vuole che si collochino i paracadutisti d'assalto.

– Spero che sia tutto?

– No: vuole che l'ospedale da campo sia tolto di mezzo.

– Per metterlo dove?

– Non deve partecipare affatto alle manovre.

Il Professore portò la mano al cuore ed emise un gemito.

– Cos'ha? – chiese il Generale.

– Una crisi cardiaca, – mormorò il Professore, accasciandosi sulla sedia. – Per favore, rimandiamo le manovre a domani. Vi prego!

***

Le luci della città erano ormai visibili quando il Professore, in ottima forma, ma con voce piuttosto scontenta, chiese all'Assistente:

– Ieri ha giocato di nuovo con lui a scacchi?

– Sì, Sir, perché?

– E il programma non l'ha più sostituito?

– N-n-non ricordo, – rispose imbarazzato l'Assistente.

– Me ne sono accorto! “N-n-non ricordo”! Non ha notato forse che stava dislocando i reparti militari come i pezzi sulla scacchiera?!

Il primo ad interrompere il silenzio che seguì fu l'Assistente:

– Comunque, peccato che non l'abbia fatto proseguire. Ieri funzionava a meraviglia. C'è mancato poco che non perdessi.

[Da “Fantastika 1964”, Moskva, pp. 226-228. Traduzione di Mark Bernardini in “Rassegna Sovietica” N°6 1987]

Alla pagina principale di Mark BernardiniRassegna sovietica, rivista bimestrale di cultura© 1987-2008 Ultimo aggiornamento: 12/03/2008

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